L’Italia è il primo Paese in Europa per consumo di acqua in bottiglia: ogni anno ognuno di noi ne beve e consuma più di 220 litri. In commercio ne esistono diversi tipi che si differenziano a seconda di alcuni criteri: e quindi un test sull’acqua in bottiglia, può sembrare strano, ma anche no.

Certo, quando mi hanno proposto di effettuare questo test – per quanto io sia appassionato di acque da bere e abbia preferenze specifiche (sì, sono un po’ fissato) sia al ristorante che a casa – qualche domanda su come trasmettere le giuste informazioni in un articolo me la sono fatta. Ma le sfide sono fatte per essere affrontate, quindi dotiamoci di una buona dose di curiosità e apertura mentale e vediamo cosa ne esce.

L’acqua minerale alcalina Maniva PH8, si presenta come un’acqua molto particolare che la rende unica sul mercato di essere naturalmente Alcalina. Ma analizziamo prima la confezione che abbraccia questa acqua cosi preziosa.

L’acqua viene venduta in una confezione molto bella e di un colore verde chiaro, composta da 6 bottiglie da 1,5 l vendibili anche singolarmente è realizzata in PET riciclabile, infatti su di essa sono c’è un QR code (www.Manivagreen.it) dove viene riportato tutti i processi di sicurezza e tutte le attenzioni che l’azienda si impegna a rispettare in termini d’impatto sull’ambiente e il corretto riciclo dei materiali. che Sul lato destro dell’etichetta in carta.

L’impugnatura è comoda, la bottiglia è stabile ogni livello di quantità di acqua nel suo interno, non si deforma quando è parzialmente vuota, e non si affloscia quando la inclini per riempire i bicchieri. Sono state valutate la facilità di apertura del tappo al primo utilizzo della bottiglia e del suo distacco dalla ghiera avvenuta con la forza necessaria con un opposizione minima. In aggiunta è stata valuta la facilità di apertura e chiusura del tappo che offre il giusto apporto anche alla successiva prima apertura.

Tutte le indicazioni di legge sono ben leggibili e sono presenti anche indicazioni aggiuntive. Ad esempio, sul possibile uso per l’alimentazione dei neonati (solo nei casi in cui non sia possibile l’allattamento al seno). relativamente all’Ovviamente è presente anche l’indirizzo del sito ufficiale www.maniva.it, dove possiamo trovare degli approfondimenti davvero interessanti e ben fatti
sull’alcalinità naturale dell’acqua Maniva e sul perché tale caratteristica sia un elemento positivo all’interno di un’alimentazione equilibrata.

Durante l’attività fisica, a causa della produzione di acido lattico, ma anche durante la sua funzione vitale il ph del nostro organismo subisce un abbassamento e quindi idratarsi con un acqua alcalina permette al nostro corpo di riportare tutti i valori ad uno stato ottimale. Ci sono molti studi medici e applicazioni sportive che confermano questa tesi. Insomma abbiamo a portata di mano uno strumento per dare una marcia in più al nostro corpo.

L’azienda stessa fornisce una tabella di comparazione con altre acque di altri brand e possiamo solo verificare e testare con mano se corrisponde a realtà.


Quindi non mi sono perso di d’animo ed ho testato l’acqua in modo da verificare quello che quest’acqua promette. Beh posso dire che sono rimasto davvero soddisfatto dal risultato e non posso altro che complimentarmi con Maniva, anzi lo farò sicuramente di persona appena incontrerò Michele Foglio CEO di Maniva su cui abbiamo fatto chiacchierate sul progetto Maniva.

Ottimo, anche questa seconda verifica ha un esito positivo. In tutta sincerità anche piccole differenze, che
onestamente in qualche misura mi aspettavo, le avrei giudicate fisiologiche. Invece un risultato totalmente coerente
con quanto dichiarato in etichetta. Il pH 8 così tanto declamato e punto principale di tutta la campagna di
comunicazione c’è senza alcun tentennamento. Brava Maniva! Questo prodotto, come ormai tutte le acque in PET, viene posato sugli scaffali in pratici cluster da 6 bottiglie, molto belli esteticamente, che ne semplificano il trasporto, ma ovviamente le bottiglie vengono vendute singolarmente (se fate caso nello scontrino non troverete il costo totale di un cluster, ma piuttosto il costo singolo della bottiglia moltiplicato per 6).

E’ arrivato il momento dell’assaggio, che è molto in base ai gusti, aspettative e abitudini, quindi un giudizio personale.

Ma quali parametri dobbiamo considerare per valutare un’acqua? La risposta è: dipende dalle proprie esigenze e dal tipo di dieta che si vuol fare. La quantità di sali minerali è un buon indicatore. Il residuo fisso – cioè la quantità di sali disciolti dopo aver fatto evaporare l’acqua a 180 gradi, sempre indicata in etichetta – varia tra meno di 50 microgrammi per litro (l’acqua minimamente mineralizzata) a oltre 1500 (ricca di sali minerali); in mezzo ci sono le oligominerali (le più diffuse con un residuo fisso tra 50 e 500 µg/l) e le mediominerali (tra 500 e 1000 µg/l). I due estremi sono la Lauretana (14 µg/l) e la Sangemini (987 µg/l).

Le acque si dividono anche tra dolci e dure a seconda della quantità di calcio e magnesio (quest’ultimo ha effetti potenzialmente lassativi). Un’altra informazione presente in etichetta è il pH alla sorgente, che consente di capire se è un’acqua è acida (indicata per favorire la digestione) o basica (consigliata a chi ha problemi di acidità di stomaco). Per pH “alto” e “basso” si intendono i valori che si discostano da quello base che è 7.
Questi e altri parametri sono fondamentali per poter attribuire alle acque le qualità che vengono pubblicizzate e “cavalcate” dal marketing.

Il risultato è interessante. L’acqua Maniva è risultata complessivamente buona, leggera e gradevole. Proprio il tipo di acqua che mi piacerebbe trovare al ristorante (magari in bottiglie di vetro).

Sul sito Maniva, ho verificato che esiste anche una versione in vetro (alcune di queste dedicate specificatamente al circuito della ristorazione). Come ultima nota, mi fa piacere ricordare che Maniva ha anche certificato una particolare linea di bibite gassate inbottiglie in vetro da litro nelle varietà Ginger, Cedrata, Gassosa, Spuma bionda, Limonata, Aranciata, Pompelmo e Chinotto.